"La Fotogenia è uno Stato d'Animo: L'Importanza della Connessione nel Ritratto"
Molti credono che la fotogenia sia un dono riservato a pochi, una caratteristica fisica innata che rende alcuni soggetti irresistibilmente attraenti in fotografia.
Ma la mia lunga esperienza mi ha dimostrato che la verità è ben diversa: la fotogenia è uno stato d'animo! Dipende profondamente dalle emozioni e dai pensieri che una persona prova nel momento dello scatto.
Un fotografo, per me, è un po' come un "regista di emozioni". L'empatia è la mia chiave di volta. Anche io non amo essere fotografata, per gli stessi motivi per cui spesso i clienti mi dicono "non vengo bene in foto", "riprendimi all'improvviso", "odio le fotografie". Ho provato sulla mia pelle la sensazione di disagio davanti all'obiettivo. Quando qualcuno mi fotografa, non sempre riesco a riconoscermi in quell'immagine. Perché? Perché non mi sento a mio agio con chiunque. Ho bisogno di avere fiducia nella persona che ho di fronte, perché, in fondo, "la fotografia è un'impronta dell'anima", un'istantanea di un momento fugace. Per catturare questa impronta, ho bisogno di instaurare un'intesa profonda con chi mi fotografa.
È per questo che cerco sempre di creare una connessione emotiva, uno spazio immaginario sicuro, dove le persone possono essere se stesse, trasformando le insicurezze in punti di forza. Guarda questo giovane cliente: le sue paure e le sue insicurezze si sono trasformate in un'esperienza positiva, potenziando la sua autostima.
Per ottenere un ritratto come questo, è fondamentale creare un'atmosfera rilassata e confidenziale. Mi prendo sempre il tempo necessario per conoscere i miei soggetti, per instaurare un rapporto di fiducia e farli sentire a loro agio davanti all'obiettivo. Una chiacchierata, un caffè, un sorriso: piccoli gesti che fanno la differenza e permettono di cogliere "quel quid" che ognuno di noi ha.
Ma cosa accade quando il tempo a disposizione è limitato, come nel caso dei ritratti aziendali?
Nella fotografia aziendale, spesso mi trovo a dover gestire tempi molto ristretti, il che richiede un approccio rapido ed efficace. Tuttavia, ritengo fondamentale mettere a proprio agio le persone coinvolte.
Nel corso degli anni, ho affinato la mia capacità di instaurare connessioni genuine in brevissimo tempo. Che si tratti di un CEO o di un intero team, la mia abilità nel creare un ambiente confortevole si rivela una strategia vincente anche in situazioni di alta pressione: un sorriso rassicurante, una battuta leggera o uno sguardo empatico possono fare la differenza, consentendomi di catturare scatti spontanei e naturali.
In conclusione, la fotogenia non è solo una questione estetica, ma il frutto di una profonda connessione tra fotografo e soggetto.